Come non piangere
a cura di Sergio Natoli omi
Alle 4 del mattino del 27 febbraio il barcone, con a bordo almeno 150 migranti, sotto le onde tempestose del mare, si è spezzato in due a 100 metri dalla spiaggia. 81 persone sono arrivate sulla spiaggia al sorgere del sole. Per loro è la speranza di una nuova vita che comincia!
I corpi galleggiano come fuscelli tra le alte onde del mare sono già 70 quelli che giacciono in fondo al mare e se ne prevedono molti di più. La spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria sotto i teli bianchi raccoglie i corpi dei naufraghi e quelle dei sopravvissuti.
Anche il nostro cuore si è spezzato con quel bancone e si spezza ogni volta che un barchino o un’altra barca naufraga con i suoi disperati; ogni volta che un bambino, una donna incinta, un uomo è inghiottito dal mare. Il mare mediterraneo è un cimitero che in questi ultimi 9 anni custodisce 25.000 cadaveri.
Come non piangere con quanti in questo naufragio hanno perso un figlio, una madre, un fratello o un padre.
Come non piangere di fronte alle situazioni di guerre - sono ben 46 quelle in atto nel mondo - che destabilizzano la convivenza umana a favore del business della vendita delle armi e producono milioni di rifugiati!
Come non piangere di fronte all’ottusaggine di quanti continuano a immettere nell’atmosfera tutti quei veleni che hanno contribuito a inquinare la nostra atmosfera a favore del profitto inconsiderato.
Come non piangere di fronte alle politiche economiche che mirano a non far crescere i poveri dei tanti Sud del mondo attraverso le conquiste di terre e l’espansione di una cultura secolarizzata che fa morire ogni forma di valore umano e spirituale.
Come non piangere quando i popoli socialmente sviluppati, sono preoccupati della “sicurezza nazionale” a scapito di una visione planetaria e armoniosa della convivenza umana.
Don Pierpaolo Felicolo, Direttore della Fondazione Migrantes, scrive: “Storie che chiedono un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità, perché sia vinta l’indifferenza che fa dimenticare queste tragedie, perché sia finalmente superato un disimpegno per una nuova stagione umanitaria che accompagna e non abbandona persone in fuga da primavere e inverni umani. Sono nostri figli e fratelli. E difendere la loro vita è sacro” (Comunicato Stampa del 06/2023 del 27 feb. 2023).
Mons. Giancarlo Perego, presidente della CIMI e della Fondazione Migrantes, nel suo comunicato stampa, afferma: “Un nuovo drammatico segnale sulla disperazione di chi si mette in fuga da situazioni disumane di sfruttamento, violenza, miseria e di chi è indifferente politicamente a questo dramma. Un nuovo drammatico segnale che indebolisce la Democrazia, perché indebolisce la tutela dei diritti umani: dal diritto alla vita al diritto di migrare, al diritto di protezione internazionale. Mentre queste morti non possono che generare vergogna, chiedono un impegno europeo per un’operazione Mare nostrum, che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i Paesi europei, la società civile europea rappresentata dalle ONG” (Comunicato Stampa del 05/2023 del 26 feb. 2023).
Dinanzi a queste lacrime e molte altre ancora, a noi operatori pastorali della Migrantes, che camminiamo con i migranti, vorremmo che i governanti promuovano leggi inclusive e non esclusive dei migranti; che siano incrementati i finanziamenti della ONG che operano nei SUD del mondo, affinché crescano i programmi di autosviluppo; che l’approccio al fenomeno migratorio sia rispettoso dei diritti della persona e siano snellite le pratiche amministrative per la regolarizzazione del loro inserimento in Europa.
Come cristiani che mettono al centro l’uomo, e come operatori della pastorale migratoria, continuiamo a renderci disponibili ad una piena e completa collaborazione con le autorità competenti, per contribuire alla costruzione della speranza di quanti per motivi diversi, arrivano nella nostra terra.
Palermo, 28 febbraio 2023