Nella VIA CRUCIS dei migranti
svoltasi a Palermo la Domenica
delle Palme 13 Aprile, i protagonisti principali sono stati i
migranti. Circa 250 persone provenienti dai 5 Continenti, abbiamo meditato
l'ultimo tratto della vita terrena di Gesù, pregando tutti insieme, nativi e
migranti, in nove differenti lingue perché finisca la tratta degli esseri umani
ed in particolare per chiedere la liberazione delle donne rese schiave e
crocifisse dai mercanti della tratta.
Sappiamo che la "tratta di esseri
umani", simbolo della schiavitù moderna, è ormai un fenomeno globale, che
coinvolge le grandi centrali della criminalità organizzata, e quindi merita una
risposta forte e globale da parte di tutti quelli che credono alla dignità
della persona umana.
“Lo sfruttamento fisico, economico e sessuale di uomini, donne e bambini” condanni oggi 3 milioni di persone “al degrado. Nel tollerare questa situazione, “violiamo la nostra umanità comune e offendiamo le coscienze di tutti i popoli”. Deve cessare quindi “ogni forma di indifferenza” per le vittime di sfruttamento. E proprio attraverso “gli ideali della fede e i valori umani condivisi” si può puntare a sradicare “definitivamente la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani dal nostro mondo” nella nostra città. Gli strumenti sono “la preghiera, il digiuno e la carità”, stimolando in modo particolare tutte le confessioni religiose “a vigilare affinché le loro catene di approvvigionamento e investimenti escludano forme di schiavitù moderne e a adottare misure correttive, se necessario” e “a mobilitare le rispettive sezioni giovanili per sostenere progetti destinati a sradicare la schiavitù moderna”.
“Tutte queste nuove forme di schiavitù e
traffico di esseri umani e prostituzione sono un crimine contro l’umanità”,
come ha poi ribadito anche Papa Francesco. Gesù è stato venduto per 30
denari. La sua esperienza, unica nel suo genere, ci fa comprendere che in lui
si racchiude ogni traffico, ogni compra-vendita di tutti gli esseri umani.
Innalzato da terra, Gesù continua ad attirare a sè
ogni uomo, senza distinzione di colore della pelle, di lingua, di nazione. Chi
segue Lui non cammina nelle tenebre, e compie opere degne dei figli della luce.
E' stato molto bello vivere insieme questo
cammino della croce, essere e sentirsi un unico "Popolo di Dio", che
crede, ama e spera.
Molto commovente il momento i cui i bambini, alla stregua di Simone di Cirene, hanno portato la croce!
I commenti alle stazioni della Via Crucis,
i canti, le preghiere espresse in diverse lingue, la ricchezza e la varietà dei
vestiti: tante diversità, un cuor solo ed un'anima sola.
Tutto si è concluso nella Chiesa di S.
Maria dei Miracoli dove con la benedizione del Cristo crocifisso, di fattura
congolese, ci siamo congedati sotto la protezione di Maria.
p. Sergio Natoli omi
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