martedì 20 maggio 2014

Una luce sul candelabro

Marie-Ange Bissesur, nasce il 24/3/1962 a Quatre Bornes, Isola Mauritius. Nel 1985 arriva in Italia e si sposa con Yvan Salmon. Hanno due figli Cindy e Jean-Yves. Muore a Palermo l’11 Maggio 2014, gorno della festa della mamma.
Ringrazio Dio per avermi dato l’opportunità di poter seguire da vicino la vicenda umana di Marie-Ange e di essere stato il suo confidente, specialmente negli ultimi tempi della sua malattia.
Le parole del Vangelo più appropriate per illuminare la sua vita mi sembrano e seguenti:
“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. (Gv 8,12)
“Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Mt 5,14-16)
“Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere”. (Lc 8, 16-18)
Marie-Ange ha seguito Gesù, perché ha seguito l’Amore. E’ emigrata per Amore. Ce lo racconta Marina Candela in un’intervista fatta a Marie-Ange.
“Incontro Marie-Ange in un centro di consulenza per immigrati di Palermo, dove lei fa la mediatrice culturale. Si mostra subito cordiale e disponibile a concedermi un’intervista. Marie-Ange ha lineamenti orientali e una carnagione dorata tipica delle zone tropicali, come l’arcipelago delle Mauritius, suo luogo di origine. Le chiedo come e quando abbia deciso di venire in Italia e lei mi racconta che il suo fidanzato era voluto emigrare in Italia in cerca di prospettive di vita migliori. Lei, non volendolo lasciare, decise di raggiungerlo.
“Nonostante i suoi genitori fossero contrari, nel lontano 1985, quando aveva solo ventitre anni, per seguire il suo fidanzato e attuale marito, salì su un aereo alla volta dell’Italia, senza troppo pensare ai problemi e alle difficoltà che sarebbero potuti seguire ad una scelta così affrettata e ben poco calibrata. Mi confida che era innamorata e che niente poteva sembrarle difficile o impossibile se avesse avuto la possibilità di restare vicina all’uomo che amava.
“I primi dieci anni in Italia furono duri, non perché abbia subito discriminazioni, ma più che altro, perché, lasciando la sua terra, ha dovuto uscire dall’adolescenza e responsabilizzarsi. Il suo obiettivo primario era quello di lavorare e accumulare il denaro necessario per ritornare alla sua “Isola”, che ricorda con commossa nostalgia. Tuttavia, gli eventi della vita l’hanno legata all’Italia e alla Sicilia. Dopo ventitre anni passati a Palermo, Marie-Ange non tornerebbe più alle Mauritius. I suoi due figli sono nati e cresciuti a Palermo, sono cittadini italiani, studiano e hanno una loro vita sociale che verrebbe completamente stravolta se decidessero di tornare al paese.
“Inoltre Marie-Ange ha intrapreso un’attività che le piace e verso la quale si sente responsabile: il lavoro di mediatrice presso un centro che cerca di aiutare gli immigrati nelle difficoltà dovute al loro esodo.
Le domando, infine, quale siano i suoi sogni per il futuro, Marie-Ange riflette un attimo e con fare sicuro dice di essersi realizzata e, da madre premurosa, aggiunge che il suo unico desiderio non può essere altro che quello di aiutare i propri figli a riuscire appieno nella vita e, benché si possa ritenere fortunata, spera che loro possano avere un’esistenza ancor migliore della sua.” 
Nel suo cammino umano e cristiano non ha mai fatto mancare l’olio alla lampada della sua fede, attingendo sempre alla preghiera ed ai sacramenti la forza e la luce per vivere, servire e lavorare.
Di lei hanno scritto: 

“Chi di noi ha avuto la fortuna di conoscerla, l’ha apprezzata per la dolcezza ed il garbo, ma anche per la sua determinazione e capacità. Tra le tante cose buone e belle che ha fatto nella sua vita, era una brava mediatrice culturale.
E’ venuta in Italia molto giovane, dalle Mauritius, ha portato avanti tra tante difficoltà il suo progetto migratorio, ha visto nascere in Italia i suoi due figli, che qui hanno studiato e sono divenuti cittadini italiani. Marie Ange da anni combatteva, insieme a chi le voleva bene, una brutta malattia. E’ stata coraggiosa e forte in momenti molto difficili.(L.P.)

“... scrivo queste brevi per esprimere ai familiari di Marie-Ange il mio personale cordoglio per la dipartita di questa gentilissima donna e bella anima. Ho avuto modo di conoscerLa per breve tempo .... L’ho rivista poi nella sala di attesa al Civico, insieme alla figliola, poco prima della visita cui si diagnosticava la ripresa della malattia. Oggi Marie-Ange ha finito di soffrire nel corpo e la sua anima sicuramente si ristora in Dio.” (L.D.)

“La ricorderò sempre per il suo sorriso forte e fragile allo stesso tempo e per la saldissima fede che traspariva nel suo parlare”. (M.C.L.)

“...grazie tante per avermi donato la testimonianza di Marie-Ange, una vita spesa per amore e il dolore offerto; sono fiori nel deserto della vita presente, dove le erbacce e le spine della leggerezza e dell’indifferenza soffocano i colori, i profumi e persino l’aria”. (D.)

“Oggi tutti noi abbiamo perso una persona importante. Kiko & Cindy hanno perso la loro madre, io ho perso una sorella maggiore e tutti voi avete perso qualcuno che e più di un’amica. Malgrado la nostra sofferenza, tutti noi dobbiamo pensare che adesso Marie non soffre più ed è con Gesù e la Vergine Maria. La sua missione su questa terra e terminata. 
Malgrado la sua malattia, era sempre forte. Anche se dentro soffriva, ha fatto di tutto per il benessere della sua famiglia, dei suoi amici e del prossimo.
Giovedì sera mi ha detto che si sentiva bene, si sentiva felice. Sorrideva e parlava anche del segno della croce che aveva ricevuto sulla sua fronte da un sacerdote. Mi ha confidato che era pronta per andare, era felice e si augurava che il mondo potesse sentire la stessa gioia che ella aveva nel suo cuore. In realtà quello che Marie-Ange vuole dirci oggi, anche se non e più tra noi, è che ella vuole che questa gioia, continui nei nostri cuori e nelle nostre vie. Sono sicura che lei non vorrebbe vederci piangere e soffrire per la sua assenza ma piuttosto conservare un bel ricordo di lei e della sua missione su questa terra e della sua presenza nelle nostre vite.
Arrivederci Marie-Ange, ti amiamo tanto. Una nuova vita e iniziata per te con il Signore nostro Gesù Cristo. (Cindy)

“Carissima Marie-Ange, S. Ireneo afferma che “la gloria di Dio risplende nell’uomo vivente”. Vivere dell’Amore, è vivere di Dio!
Ti sei lasciata “espropriare” il cuore dall’Amore, accogliendo come l’Amore crocifisso, tutte le sofferenze della vita che ogni giorno hanno corroso  sempre più il tuo corpo: è il grande prodigio di Dio. “Non sento più alcun dolore - mi confidava - perché Dio sta portando la mia croce”.
Nel mio cuore riecheggiavano le parole di Paolo: “sono stato crocifisso con Cristo ed ora non sono più io a vivere, ma Cristo vive in me”.
E’ stato così per te, Marie-Ange! La lunga malattia è stato un crogiolo che ha purificato tutte le scorie della tua vita, lasciando solo l’oro zecchino: l’Amore! Il tuo sguardo sereno, infondeva serenità, anche dal tuo letto di dolore.
Il tuo sorriso, che ha riempito il tuo viso fino alla fine, irradiava pace.
Ora che hai compiuto l’opera che il Signore ti ha affidata, sei tornata alla casa de Padre accompagnata da Maria proprio nel giorno della Festa delle mamme. Con Lei accompagnaci nel cammino della vita. Accompagna specialmente tutti gli immigrati: che si lascino vivere e conquistare solo dall’Amore. 
Con Maria, prega, prega per noi! (Padre Sergio Natoli, omi)

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