Il monsone arriva dal mare con il suo carico d’acqua. Il vento roboante ed impetuoso sferza le piante. E’ tutto un ondeggiare degli alberi. I giovani che stavano lavorando in giardino sono corsi a ripararsi in casa. Nel giro di cinque minuto siamo passati dallo splendore del sole alla bufera. Per loro e’ un evento che conoscono bene.
I giovani che vivono nella casa di Smprhan provengono dalla zona del Nord e Nord Est della Thailandia. Le loro famiglie vivono in piccoli villaggi dove la vita e’ scandita dai ritmi delle stagioni e dal ciclo della natura. Nei loro villaggi le scuole non esistono. Cosi’ la Chiesa si fa promotrice d’istruzione in molti modi.
A Bangkok le scuole cattoliche sono numerose e frequentatissime. Ci sono scuole che arrivano ad avere anche 5.000 alunni. La qualita’ dell’istruzione e la serieta’ della formazione sono il fiore all’occhiello di tutte queste istituzioni educative da quelle piu’ piccole, sino all’universita’.
Noi Missionari Oblati non abbiamo scuole, ma accogliamo giovani provenienti da zone molte povere e forniamo loro delle borse di studio affinche’ possano avere una formazione di base e per parecchi anche una formazione universitaria. Per sostenere una quarantina tra ragazzi e giovani le adozioni a distanza sono uno strumento preziosissimo. E’ solo grazie al contributo finanziario di parecchi benefattori che oggi 7 giovani possono frequentare l’universita’. Per fortuna che il rapporto Euro-Bath permette di poter sostenere un giovane con 1.000,00 Euro per un anno. Un grazie, allora, a quanti in modi diversi contribuiscono al sostenere la formazione di un ragazzo o di giovane.
I ragazzi ed giovani delle due case di formazione sono partecipi in modo attivo della loro vita e della conduzione della casa. Oltre ad andare a scuola come fanno tutti i ragazzi ed i giovani, si preparano da mangiare, provvedono alla pulizia, al mantenimento della casa e del giardino, si lavano la propria biancheria. A noi europei ci lascia un po’ perplessi perche’ a casa nostra siamo ben serviti, a volte anche troppo, dai nostri genitori. Quando poi si vede un ragazzo di 14 anni fare tutto cio’ ti prende una grande tenerezza.
La vita nei loro villaggi, pero’ non e’ molto diversa. Sin da piccoli sono partecipi del lavoro e della conduzione della famiglia in modi e forme diverse. Il lavoro nei campi, la cura dei bambini piu’ piccoli, ed altre attivita’ sono una cosa normalissima. E’ con loro che ogni mattina prego (loro in lingua Thai), faccio colazione, pranzo e cena. Certamente se non ci fosse una borsa di studio, questi giovani non si potrebbero mai permettere di arrivare fino all’universita’.
L’altra sera hanno festeggiato l’arrivo dei nuovi ragazzi con una cerimonia di origine buddista. Ogni ragazzo, a comunciare dai formatori, ha legato al polso di ogni singolo “new entry” un filo di cotone. Mentre si lega viene espresso un augurio, una raccomandazione, un auspicio, una dichiarazione di sotegno e di fraternita’. E’ il coinvolgimento di tutti verso tutti. E’ una forma di dichiarazione di voler rimanere nella medesima barca e di voler remare tutti nella medesima direzione.
I canti dei loro differenti gruppi etnici, delle scenette, una buona cena a base di pesce, con il gelato sono stati gli ingredienti di una serata di fraternita’ ben riuscita.
L’impegno formativo degli Oblati e’ molto forte ed impegnativo. Portare avanti nella quotidianieta’ un programma di formazione umana, cristiana ed mettersi in ascolto dello Spirito per comprendere se in qualcuno dei giovani vi sia anche un appello di Dio per una speciale consacrazione, e’ un inpegno serio.
“Non temete, io sono con voi tutti i giorni della vita” e’ la certezza che in questo cammino non siamo mai soli.
Nei prossimi giorni saro’ nel Laos, un Paese caro a tantissimi, dove incontrero’ amici comuni. Camminiamo tutti insieme. Siamo tutti nella medesima barca con Colui che continuamente ci accompgna nel cammino della vita.
Bangkok 01 Agosto 2007
p. Sergio Natoli omi
I giovani che vivono nella casa di Smprhan provengono dalla zona del Nord e Nord Est della Thailandia. Le loro famiglie vivono in piccoli villaggi dove la vita e’ scandita dai ritmi delle stagioni e dal ciclo della natura. Nei loro villaggi le scuole non esistono. Cosi’ la Chiesa si fa promotrice d’istruzione in molti modi.

Noi Missionari Oblati non abbiamo scuole, ma accogliamo giovani provenienti da zone molte povere e forniamo loro delle borse di studio affinche’ possano avere una formazione di base e per parecchi anche una formazione universitaria. Per sostenere una quarantina tra ragazzi e giovani le adozioni a distanza sono uno strumento preziosissimo. E’ solo grazie al contributo finanziario di parecchi benefattori che oggi 7 giovani possono frequentare l’universita’. Per fortuna che il rapporto Euro-Bath permette di poter sostenere un giovane con 1.000,00 Euro per un anno. Un grazie, allora, a quanti in modi diversi contribuiscono al sostenere la formazione di un ragazzo o di giovane.
I ragazzi ed giovani delle due case di formazione sono partecipi in modo attivo della loro vita e della conduzione della casa. Oltre ad andare a scuola come fanno tutti i ragazzi ed i giovani, si preparano da mangiare, provvedono alla pulizia, al mantenimento della casa e del giardino, si lavano la propria biancheria. A noi europei ci lascia un po’ perplessi perche’ a casa nostra siamo ben serviti, a volte anche troppo, dai nostri genitori. Quando poi si vede un ragazzo di 14 anni fare tutto cio’ ti prende una grande tenerezza.
La vita nei loro villaggi, pero’ non e’ molto diversa. Sin da piccoli sono partecipi del lavoro e della conduzione della famiglia in modi e forme diverse. Il lavoro nei campi, la cura dei bambini piu’ piccoli, ed altre attivita’ sono una cosa normalissima. E’ con loro che ogni mattina prego (loro in lingua Thai), faccio colazione, pranzo e cena. Certamente se non ci fosse una borsa di studio, questi giovani non si potrebbero mai permettere di arrivare fino all’universita’.
L’altra sera hanno festeggiato l’arrivo dei nuovi ragazzi con una cerimonia di origine buddista. Ogni ragazzo, a comunciare dai formatori, ha legato al polso di ogni singolo “new entry” un filo di cotone. Mentre si lega viene espresso un augurio, una raccomandazione, un auspicio, una dichiarazione di sotegno e di fraternita’. E’ il coinvolgimento di tutti verso tutti. E’ una forma di dichiarazione di voler rimanere nella medesima barca e di voler remare tutti nella medesima direzione.
I canti dei loro differenti gruppi etnici, delle scenette, una buona cena a base di pesce, con il gelato sono stati gli ingredienti di una serata di fraternita’ ben riuscita.
L’impegno formativo degli Oblati e’ molto forte ed impegnativo. Portare avanti nella quotidianieta’ un programma di formazione umana, cristiana ed mettersi in ascolto dello Spirito per comprendere se in qualcuno dei giovani vi sia anche un appello di Dio per una speciale consacrazione, e’ un inpegno serio.
“Non temete, io sono con voi tutti i giorni della vita” e’ la certezza che in questo cammino non siamo mai soli.
Nei prossimi giorni saro’ nel Laos, un Paese caro a tantissimi, dove incontrero’ amici comuni. Camminiamo tutti insieme. Siamo tutti nella medesima barca con Colui che continuamente ci accompgna nel cammino della vita.
Bangkok 01 Agosto 2007
p. Sergio Natoli omi
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