L'annuncio del vangelo dell'Amore è
un comando di Gesù agli apostoli e discepoli: "Andate, annunciate!".
Ogni volta che mi appresto ad
annunciare chi è Gesù, sono attento a non annunciare me stesso, ma il suo Amore
e la sua salvezza. Così sperimento quella necessaria purificazione del mio
cuore e quell'abbandono all'azione dello Spirito che mi permette di cogliere
l'apertura della mente e del cuore di chi mi ascolta.
"Luce ai tuoi passi è la tua parola": i visi dei fedeli presenti alla liturgia eucaristica s'illuminano all'ascolto della Parola annunciata. Il loro esprime la meraviglia e la gioia dell'incontro con il Vivente. Una meravigliosa gioia simile a quella che provò la Vergine Maria nell'incontro vissuto con l'Angelo che le annunciava la nascita dell'Emanuele.
"Luce ai tuoi passi è la tua parola": i visi dei fedeli presenti alla liturgia eucaristica s'illuminano all'ascolto della Parola annunciata. Il loro esprime la meraviglia e la gioia dell'incontro con il Vivente. Una meravigliosa gioia simile a quella che provò la Vergine Maria nell'incontro vissuto con l'Angelo che le annunciava la nascita dell'Emanuele.
Nella novena dell'Immacolata
l'ascolto dei fedeli è intenso e profondo quando inizio a spiegare la preghiera
dell'Ave Maria. Sembra proprio che il cuore di tutti si rallegri, esprimendo
così il senso profondo del saluto dell'angelo: kairé.
La compressione e l'approfondimento
del mistero d'Amore che ha inebriato il cuore di Maria diviene così l'icona di
ogni della vita incontro con Gesù e con il suo Spirito
nell'oggi della vita.
E' la dinamica dell'Amore che ancora
oggi continua a fecondare la vita di chi accoglie il Verbo della vita. La
sequela di Cristo vissuta come esperienza mariana, non imprigiona i fedeli
nell'evento "novena dell'Immacolata", ma li dispiega nell'ordinario
di quel quotidiano che ci vede tutti impegnati nelle molteplici e differenziate
attività che ciascuno vive e porta avanti.
E' una dinamica di fede e d'amore che
ci rende audaci specialmente nelle circostanze difficili e dolorose della vita,
come lo fu per Maria che ai piedi della croce riceve un "nuovo
annuncio" ed una "muova missione": divenire la madre
dell'Apostolo ed in lui la madre della Chiesa e dell'umanità.
Una missione semplice perché vissuta
in comunione con Gesù che è con noi ogni giorno della vita.
Una missione difficile e complessa
perché "i figli della tenebre sono più scaltri de figli della luce",
ma non impossibile a Dio ed a quanti vivono di Lui e del suo Spirito proprio
come Maria.
Una missione mariana che ci rende
icona della presenza di Maria nel mondo come scrive Chiara Lubich in una
sua meditazione.
"Sono entrata in chiesa un giorno e con il cuore
pieno di confidenza Gli chiesi: Perché volesti rimanere sulla terra, su tutti i
punti della terra, nella dolcissima Eucaristia, e non hai trovato, Tu che sei
Dio, una forma per portarvi e lasciarvi anche Maria, la Mamma di tutti noi che
viaggiamo?
Nel
silenzio sembrava rispondesse: Non l'ho portata perché la voglio rivedere in
te. Anche se non siete immacolati, il mio amore vi verginizzerà e tu, voi,
aprirete braccia e cuori di madri all'umanità, che, come allora, ha sete del
suo Dio e della Madre di Lui. A voi ora lenire i dolori, le piaghe, asciugare
le lacrime. Canta le litanie e cerca di rispecchiarti in quelle".
Maria, l'Immacolata
con la luna sotto i piedi, è lo specchio della luce di Dio, del sole della
vita. Il camino che ciascuno di noi compie in comunione con Maria, ci renda
riflesso della luce del Figlio di Dio, di Colui che è la luce del mondo.
Palermo 8
Dicembre 2011
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