giovedì 7 marzo 2013

La missione della donna nel lavoro

La missione della donna nel lavoro
Esperienza di Yolanda Canayan


Sono Yolanda, vengo  dalla Filippine. Da quasi 30 anni che  vivo e lavoro qui a Palermo. Mi sono trovata  bene qui subito dopo che sono arrivata.Sono laureata in economia e commercio.Mia sorella è arrivata prima di me, anche lei è laureata ed è una  maestra in una scuola media.,lavoriamo come badante.
   Quando una decide di emigrare, il maggior ostacolo da superare non è ne la ricerca di un lavoro, ne trovare un posto dove stare, ne tanto meno imparare la lingua del luogo ospitante, ma superare lo  shock      culturale, cioè l'ansia che deriva dalla perdita  di tutti i segni familiare e dei simboli dei rapporti sociale.Ma    come cultura credo che siamo più vicina alla cultura siciliana..La nostra cultura Filippina è intrisa di cristianesimo.
Anche da noi, la donna ha avuto sempre un ruolo importante e impegnativo non soltanto nell'ambiente familiare e sociale. L'esperienza di Maria che accolse l'anuncio dell'angelo, che essere madre di Gesù e vivere una nuova missione mi ha guidato e continua a guidarmi nel cammino della mia vita.
     
     In ambito economico e sociale, lavorare significa occupare il tempo nel fare qualcosa produttiva traendo un vantaggio economico.In ambito spirituale, il lavoro è quella forza unita alla consapevolezza la propria natura potenziale portando a termine compiti etici che possano fornire un beneficio spirituale e morale a se stessi, all'ambiente sociale e naturale. Come diceva San Josemaria Escrivà "il lavoro e l'amore sono i modi in cui l'umanità costituisci la civiltà ".
      E quindi il lavoro diventa anche un impegno, una missione spirituale e questo impegno bisogna svolgere con AMORE con l'A maiuscola. In ogni lavoro che dobbiamo eseguire ci deve essere l'Amore. Secondo me se il lavoro lo facciamo solo per i soldi allora il lavoro diventa una frustrazione,sofferenza e non sei mai contenta. Diceva un filosofo pacifista " non assumere un uomo che fa il lavoro per soldi, ma che lo fa per amore di essa..
      Allora, i Filippini come me nel mondo del lavoro. Noi abbiamo una cultura con una forte legame familiare la quale ci aiuta a lavorare dentro le case o con le persone che hanno i bisogni....con spirito amorevole legandoci facilmente a queste famiglie. La maggior parte di noi sono diplomati, laureati e avevano un posto sicuro nel nostro paese. Ma questo il più delle volte non li ferma nel raggiungere il sogno di avere una vita più sicura e dignitosa. Quindi anche lavorando in questo settore come colf o badante non ci crea difficoltà.
      
        Nel mio caso il mio lavoro è diventata una missione. Sono sottopagata, non per volere del mio datore di lavoro.Si può domandare " come? ". Allora, io lavoro da una persona che conosco da quando sono arrivata qui a Palermo cioè da 30 anni. Questa persona è una persona buona,molto religiosa che aiutava tanta persone ma sopratutto aiutava i più poveri , posso dire che è una persona benestante. Questo datore di lavoro ci ha voluto bene come fossimo i suoi nipote, infatti per volere di lui lo chiamiamo Zio.Rispettava i suoi obblighi come datore di lavoro e noi come i suoi lavoratore... ma con rapporti familiare. Poi purtroppo arrivò il tempo che si ammalò, ha un alzheimer molto aggressiva. Da 3 anni che la nostra situazione è cambiata, come tutti lo sanno  l'alzheimer è una malattia crudele, fa dimenticare tutto; i familiari,gli amici, gli affetti delle persone intorno a lui, cancella tutto i ricordi..E quindi è stato dichiarato  100% invalido psichico cioè vuol dire non è più in grado di gestire e amministrare i suoi beni e sono subentrati altre persone. Tutto è cambiato non sono pagata come si dovrebbe lavorando 24 ore su 24 ore perchè questa persona non essendo sposato non ha la famiglia propria.
         Si certo, anche noi abbiamo bisogno di guadagnare il pane e quindi mi sono lamentata come mi hanno trattata. La risposta che ho avuto è che se noi non siamo d'accordo su questo , loro non hanno scelta che portare il nostro datore di lavoro alla Casa di Riposo. Ma lui, il nostro datore di lavoro non merita di  questo trattamento perchè anch se  gravamenta ammalato è legato ancora alla sua casa,sradicarlo avrebbe avuto un effetto negativo su di lui.

          Così abbiamo deciso, dico "abbiamo" perché lavoro con mia sorella. Per amore, rispetto e gratitudine di assistere il nostro datore di lavoro fino alla fine dei suoi giorni terrene perché noi ci sentiamo i suoi familiari. 


Palermo 7 Marzo 2013

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